METODO DELLA VELOCITA' RADIALE

51 Pegasi b e' stato il primo esopianeta scoperto ed individuato con il metodo della velocita' radiale. Questo metodo ha anche permesso di individuare l'esopianeta piu' vicino alla Terra, cioe' Proxima Centauri b.

La tecnica che viene utilizzata per rilevare gli esopianeti con il metodo della velocita' radiale e' una “tecnica indiretta”, basata sull'effetto Doppler. In pratica, quando una sorgente luminosa si avvicina o si allontana da un osservatore posizionato sulla Terra, cio' che avviene e' una variazione della lunghezza d'onda della radiazione emessa da tale sorgente di luce.

La figura che segue mostra una rappresentazione schematica dell'effetto Doppler causato dalla presenza di un esopianeta orbitante intorno ad una stella:

Se un pianeta orbita intorno ad una stella, l'influenza gravitazionale del pianeta sulla stella altera il movimento della stella. Infatti, l'astro, oscillando con una certa periodicita' intorno al centro di massa del sistema pianeta-stella, mostra dei piccoli cambiamenti nella sua velocita' radiale. La conseguenza di cio' e' che le righe spettrali di emissione o di assorbimento, associate alla radiazione della sorgente luminosa in movimento rispetto all'osservatore, presentano una lunghezza d'onda diversa da quella ottenuta da misure effettuate in laboratorio su campioni in quiete. In definitiva, il risultato e' uno spostamento di tali righe spettrali per effetto Doppler. Lo spostamento Doppler puo' essere verso il rosso oppure verso il blu, a seconda che la velocita' della sorgente di radiazione sia in allontanamento (positiva) o in avvicinamento (negativa). Il cambio di lunghezza d'onda per effetto Doppler indica, in maniera indiretta, la presenza di un pianeta. E' evidente che se una stella e' priva di pianeta, il centro di massa del sistema stella-pianeta coincide con il centro della stella e non si ha, in questo caso, alcuna variazione nella velocita' radiale della stella.

La figura che segue mostra cio' che si osserva se si considera la proiezione dell'orbita del sistema stella-esopianeta lungo la linea di vista dell'osservatore sulla Terra:

La stella attorno alla quale ruota il pianeta si avvicina e si allontana dalla Terra, provocando, in maniera periodica, lo spostamento delle sue linee spettrali verso il rosso, quando la stella nel suo moto orbitale si allontana dalla Terra, oppure verso il blu, quando la stella si avvicina alla Terra.

Fonte immagine: http://www.astronomynotes.com/solfluf/s12.htm.

Il valore della velocita' radiale vr della stella, misurato rispetto ad un osservatore sulla Terra, e' ricavabile dalla relazione che fornisce lo spostamento Doppler di una riga spettrale:

Δλ/λ = ( λossλlab)/ λlabvr /c

Nella precedente espressione λoss e' la lunghezza d'onda di una riga spettrale della stella in movimento; λlab e' la lunghezza d'onda della stessa riga spettrale misurata nel sistema di laboratorio in cui la stella e' ferma e vr e' la velocita' radiale dell'oggetto.

Il metodo della velocita' radiale, noto anche come “Spettroscopia Doppler, permette di risalire alla massa ed al periodo orbitale del pianeta in rotazione attorno alla stella. Infatti, una volta effettuata l'analisi spettrale della stella ed ottenuto il valore della sua velocita' radiale vr, dalla curva di velocita' costruita istante per istante e' possibile ricavare il periodo di rotazione del pianeta e l'eccentricita' dell'orbita. Inoltre, e' possibile calcolare il limite inferiore della massa del pianeta.

In realta', quando si parla di limite inferiore” si fa riferimento non solo alla massa del pianeta, ma anche alla velocita' della stella; questo perche' l'effetto Doppler misura soltanto l'avvicinamento oppure l'allontanamento della stella dal pianeta, ovvero la componente radiale (lungo la linea di vista dell'osservatore) della velocita' stellare e non la componente ad essa perpendicolare. Quindi, in molti casi, la reale velocita' di oscillazione della stella risulta essere maggiore di quella misurata e la stessa cosa vale anche per la massa del pianeta orbitante attorno ad essa, che potrebbe risultare piu' grande di quella misurata.

Tra gli strumenti utilizzati da terra per l'individuazione di pianeti extrasolari, con il metodo della velocita' radiale, bisogna ricordare:

Il metodo della velocita' radiale ha permesso di scoprire la maggior parte degli esopianeti oggi conosciuti e rappresenta il piu' efficace sistema di scoperta di tali corpi celesti. In particolare:

Guarda i seguenti filmati sul metodo della velocita' radiale utilizzato per la scoperta di esopianeti - La presenza di un pianeta fa “oscillare” la stella e quindi fa variare lo spettro che osserviamo: