QUALE REALTA'?


La realta' dei nostri tempi e' posta costantemente in relazione a tutto cio' che e' virtuale. Basti pensare alle moderne tecnologie, sviluppatesi nel settore dell'informatica, che permettono di comunicare e di interagire attraverso un banale click dal nostro computer, senza la necessita' di doversi spostare da un luogo all'altro. Ogni informazione passa attraverso uno schermo, capace di mettere a nostra disposizione cio' di cui abbiamo bisogno. Tutto questo e' sicuramente molto comodo ma, nello stesso tempo, risulta un po' distante dalla realta', se per “reale” si intende cio' che percepiamo, che possiamo odorare e toccare; in sostanza, quel “reale” inteso come “semplici segnali elettrici che il nostro cervello e' in grado di interpretare”.

I ritmi sono cambiati, raramente si scrive una lettera per comunicare ed e' inusuale osservare direttamente da vicino un'opera d'arte, riflettendo sul suo significato. Tramite gli sms, le chat, le e-mail ed i social network, tutto e' piu' veloce e subito disponibile.

A questo proposito, sorgono tante domande alle quali non e' facile dare un'unica risposta, ci si chiede ad esempio:

Puo' la comunicazione essere nuovamente ricondotta ad una dimensione un po' piu' vicina al “reale”?

Potrebbe forse un'opera d'arte fornire alla realta' dei nostri tempi una possibile chiave di lettura?


OPERE D'ARTE

QUALE REALTA'?

1.

Piet Mondrian, Composition with Red, Yellow and Blue, 1942, Tate Modern, Art Gallery, London, UK.

Astrazione geometrica

Completo astrattismo come forma di ricerca della pura realta'. Semplici componenti geometriche che, a differenza delle cose materiali, destinate alla distruzione, sono immutabili. Linee orizzontali e verticali per creare un equilibrio tra forma e spazio.

2.

Edvard Munch, L'urlo, 1893, National Gallery, Oslo, Norway.

Uomo ridotto ai minimi termini, emblema del dolore universale

Essere umano senza eta', senza sesso, senza razza, ridotto ai minimi termini, in un corpo ondeggiante.

3.

Giorgio de Chirico, Le Muse inquietanti, 1916, Collezione Mattioli, Milano.

Una realta' non contingente

Tutto sembra reale ma non lo e', perche' dato dal nostro inconscio. Personaggi e luoghi, tratti dalla realta' quotidiana, si uniscono senza una ragione che possa essere ritenuta giustificabile sul piano razionale.

4.

Jackson Pollock, Occhi nel caldo, 1946, Peggy Guggenheim Collection, Palazzo Venier dei Leoni, Venezia.

Action painting

Atto inconscio, azione completamente spontanea, eseguita senza pensarci. Immagini confuse ed indecifrabili che, grazie alla tecnica del “dripping” (sgocciolamento del colore sulla tela), lasciano che il colore cada semplicemente dove vuole il subconscio mentale, permettendo alla parte inconscia della psiche di esprimersi.

Dunque, immagini che, come rappresentazione della realta', manifestano il “senso del caos; probabilmente, una tipologia di realta' molto piu' vera di quella proposta dall'umana razionalita'.

5.

Rene' Magritte, La grande guerra, 1964, Collezione privata.

Annullamento della personalita'

Uomini che diventano numeri, spazzati via da oggetti insignificanti, come puo' essere, ad esempio, una mela che nel quadro contende la condizione di visibilita' al volto del personaggio.

Images source 3,4,5: https://www.settemuse.it

L'Arte deve continuare ad esistere

per non rinunciare alla nostra Storia

della quale i principali documenti sono:

monumenti ed opere.