NASCITA DELL'ARTE MODERNA

CONTESTO STORICO-SOCIALE


Dopo la definitiva sconfitta di Napoleone a Waterloo, avvenuta nel 1815, le maggiori potenze europee si riunirono nel Congresso di Vienna per ridisegnare la carta dell'Europa e ripristinare l'Ancien Régime. In Europa, si desiderava ristabilire il potere dei sovrani assoluti, dopo gli sconvolgimenti causati dalla Rivoluzione francese e dalle Guerre napoleoniche.

Si apriva cosi' l'eta' della Restaurazione che, in letteratura, coincide con il Romanticismo. Contrariamente all'Illuminismo ed al Neoclassicismo, movimenti orientati verso il culto della bellezza classica e della razionalita', il Romanticismo puntava a:

In sostanza, l'artista romantico era libero, nelle sue opere, di esprimere il proprio mondo interiore, di dare spazio ai sentimenti e di comunicarli all'osservatore.

I temi che caratterizzarono il movimento romantico possono essere sintetizzati nei seguenti punti:

Il Romanticismo, come movimento artistico, si affermo' in Europa intorno al 1829-1830, ossia dopo il Neoclassicismo. In particolare, durante il 1829 l'attributo romantico si estese a molti fenomeni collaterali delle arti visive, entrando nel gergo delle sarte, delle modiste e persino dei pasticcieri. Romantico era tutto cio' che aveva un'aria di inverosimile, di irreale, di fantastico e che si contrapponeva all'arte accademica, ritenuta artificiale, dogmatica e priva di fantasia.

Un dipinto romantico e' facilmente riconoscibile dal largo uso che l'artista fa di panorami naturali, sterminati e violenti, come mostra, ad esempio, l'opera d'arteViandante sul mare di nebbia” di Friedrich:

Caspar David Friedrich, Viandante sul mare di nebbia, 1818, Hamburger Kunsthalle, Amburgo.

In questo dipinto l'uomo, ritratto di spalle, rappresenta la parte inconscia e nascosta del proprio animo; esso appare affacciato su un mare di nebbia che invade un paesaggio montuoso. L'uomo, identificato come viandante, rappresenta il tema romantico dell'esule; mentre, il bastone a cui si regge fa riferimento alle illusioni che l'uomo stesso coltiva per vivere.

L'arte romantica riflette la filosofia e le tendenze degli anni di conflitto tra artista e societa' borghese, la quale considerava l'arte come un qualcosa di commercialmente non produttivo e quindi inutile. Al Romanticismo appartengono artisti come: Goya, Delacroix, Turner, Hayez.

Il Romanticismo si affievolisce verso la meta' del XIX secolo, in un clima di insurrezioni e rivoluzioni contro la Restaurazione. L'Europa della meta' dell'Ottocento era stata messa a soqquadro dai moti rivoluzionari del 1848, intrapresi dai borghesi per abbattere i governi della Restaurazione e sostituirli con governi liberali, atti a tutelare la liberta' ed i diritti dei cittadini. L'impatto storico dei moti rivoluzionari del 1848 fu talmente profondo e violento che nel linguaggio comune sono ancora oggi in uso le espressioni: “fare un quarantotto”, “combinare un quarantotto”, “e' successo un quarantotto”, proprio per sottintendere una improvvisa confusione ed uno scompiglio. I moti rivoluzionari del 1848 videro coinvolta la Francia, dove fu proclamata la Seconda Repubblica, la Germania, la Prussia, l'Austria e l'Italia. Nel nostro paese questi moti rivoluzionari si conclusero con la proclamazione dell'Unita' Nazionale, avvenuta nel 1861 e con Roma capitale, nel 1870. C'e' da precisare che in Italia il Romanticismo coincide cronologicamente con la fase storica del Risorgimento, ossia con il periodo compreso tra il 1820 ed il 1860. Per cui, nel nostro paese, parte dei contenuti culturali del Romanticismo furono indirizzati proprio al risveglio dell'identita' nazionale.

Negli anni quaranta del XIX secolo comincio' a svilupparsi in Francia anche una nuova corrente artistica: “il Realismo”, i cui esponenti principali furono: Gustave Courbet, Honoré Daumier e Jean-Francois Millet. Tale movimento si fece sempre piu' acceso negli anni successivi al 1848 e raggiunse i suoi massimi livelli nel periodo del Secondo Impero francese (regime bonapartista di Napoleone III, instaurato in Francia dal 1852 al 1870), caratterizzato dal forte sviluppo economico e tecnologico della borghesia.

Il Realismo, movimento sia pittorico che letterario, puntava verso una concreta adesione alla realta' sociale di quei tempi e di essa colse e rappresento' tutti gli aspetti “nudi e crudi”. In pratica, la poetica realista traduceva in pittura l'interesse degli storici verso i problemi della societa' moderna; gli uomini erano visti nelle loro officine, negli uffici, nei campi con la loro terra, le loro case, i loro abiti, i loro cibi e le loro culture.

Il movimento realista diede un duro colpo alla forma di pensiero romantica, che invece si basava sull'emozione, sul sentimento, sulla religione ed, in alcuni casi, anche sull'irrazionalita'.

L'atteggiamento realista fu una conseguenza del “Positivismo”, affermatosi gia' in Francia come movimento filosofico e culturale. Il Positivismo puntava all'esaltazione del progresso scientifico-tecnologico che, proprio in quegli anni, aveva sviluppato una grande fiducia nei mezzi della scienza e della razionalita' umana. Fu la Rivoluzione industriale l'elemento trainante del Positivismo, con gli effetti da essa prodotti sia sul piano sociale, che su quello economico. Si pensi allo sviluppo dei trasporti, al susseguirsi delle numerose invenzioni in campo scientifico, ma anche all'eccessivo inurbamento delle citta', conseguenza della scelta, fatta da una buona parte della popolazione, di abbandonare l'artigianato e l'agricoltura per orientarsi verso il settore delle industrie. Tutto cio' provoco' un significativo peggioramento delle condizioni di vita delle classi del proletariato urbano con notevoli tensioni sociali che portarono successivamente alla nascita del Socialismo.

In definitiva, il Realismo francese ebbe un ben preciso significato culturale ed ideologico, basato sulla rappresentazione della vera condizione di vita delle classi lavoratrici, senza mascherare i reali problemi sociali.

Rappresentare la realta', come denuncia della societa', fu il contenuto ideologico della pittura realista di Courbet, caratterizzata dalla presenza di gente povera, semplice e brutta.

Gustave Courbet, Gli spaccapietre, 1849. L'opera e' andata distrutta durante la seconda guerra mondiale, ne resta solo una documentazione fotografica al New Masters Gallery, Dresda, Germania.

Bisognava imporre al pubblico dell'arte, fatto di grandi borghesi, la descrizione delle sofferenze delle classi inferiori, con intento provocatorio e polemico. Questo e' cio' che fece Daumier, la cui spietata critica sociale e politica, realizzata con litografie caricaturali, gli procuro' notevoli problemi.

Honorè Daumier, Gargantua, 1831, Bibliothèque Nationale, Parigi, Francia (caricatura su litografia di Luigi Filippo di Francia).

Maggiore accettazione ebbe invece il realismo di Millet che rappresentava un mondo rurale, dai caratteri ancora idilliaci e romantici, senza infastidire gli interessi della grande borghesia del tempo.

Jean Francois Millet, Uomo con la zappa, 1860-1862, J. Paul Getty Museum, Los Angeles, California, USA.

Il Realismo fu la premessa della pittura impressionista, anche questa caratterizzata dalla “rappresentazione del vero”.

In Italia non si ebbe un movimento realista come quello sorto in Francia; tuttavia, dopo il 1850, in concomitanza con la diffusione del Positivismo, iniziarono a sorgere vari fermenti, rivolti ad una obiettiva e scientifica descrizione della realta'. Tra le varie tendenze, piu' o meno embrionali di Realismo, la piu' omogenea sembro' essere quella dei pittori Macchiaioli.

Si trattava di un gruppo di artisti formatisi a Firenze, tra il 1855 ed il 1867, con l'obiettivo di superare il Romanticismo mediante la rappresentazione della realta' quotidiana, senza eccessivi sentimentalismi. L'appellativo di “Macchiaioli” fu dato al gruppo in senso denigratorio, a causa della particolarita' stilistica che li accomunava, cioe' dipingere per macchie di colore nette, senza velature ed effetti chiaroscurali. L'altro aspetto che li contraddistingueva era la partecipazione attiva alle campagne militari risorgimentali del 1848 e del 1859.

Il tema militaristico lo si trova in particolare nella pittura di Giovanni Fattori (1825-1908), il quale, nelle sue opere, illustra proprio l'aspetto militare dell'unificazione risorgimentale.

Giovanni Fattori, In vedetta, 1872, Collezione privata, Valdagno (Vicenza).

Da un punto di vista stilistico, i Macchiaioli rappresentarono il gruppo artistico piu' avanzato della scena pittorica italiana; esso si rivelo' il piu' vicino alle tendenze pittoriche degli impressionisti, anche se, nella pittura dei Macchiaioli, mancava la vivacita' cromatica tipicamente impressionista.

Lo stile pittorico dei Macchiaioli lo si puo' accostare a quello del primo Manet o del primo Pissarro, con la differenza che i pittori francesi prediligevano colori puri, mentre i Macchiaioli usavano spesso colori spenti e terrosi.

Il movimento dei Macchiaioli diede un forte contributo al rinnovamento della cultura figurativa italiana, proprio perche' propose un linguaggio pittorico nuovo e piu' moderno.