Andy Goldsworthy

Les Refugies d'Art (Rifugio d'Arte) e' un progetto artistico unico in Europa, l'ideatore e' l'artista e fotografo inglese Andy Goldsworthy che lo ha realizzato con la collaborazione del Museo Gassendi e della Riserva Geologica di Haute-Provenza (Francia).

L'opera si sviluppa lungo un percorso di 150 km della durata di dieci giorni di marcia. Durante il tragitto si attraversano i meravigliosi paesaggi della Riserva naturale geologica dell'Alta Provenza, situata sulle Prealpi di Digne-les-Bains. Il percorso, oltre a valorizzare il patrimonio naturale e culturale di quei luoghi, offre la possibilita' di unire il trekking all'Arte contemporanea. Il tragitto collega tre Sentinelle, ossia cumuli di pietre a secco a forma di piramidi, detti cairns, realizzati dall'artista nel cuore di tre vallate.

Guarda il filmato: Les Refuges d'Art d'Andy Goldsworthy - Unesco Géoparc de Haute-Provence

Le opere che Andy Goldsworthy crea nel paesaggio sono ottenute spesso mediante l'azione del plasmare con le mani i materiali di recupero, anche se alcune volte vengono fatti intervenire, in fase di realizzazione di un'opera d'arte, dei processi naturali, come ad esempio il congelamento. Tale processo viene utilizzato per creare opere dalle forme particolari ma di brevissima durata, che l'artista documenta opportunamente con foto o video. Questo e' il caso dell'opera Touching North del 1989, realizzata al Polo Nord con blocchi di neve ghiacciata usati per costruire quattro totemici cerchi dai quali era possibile osservare il Sole.

Tutte le installazioni e le opere di Andy Goldsworthy, realizzate su rocce, ghiaccio, foglie o rami, effimere collaborazioni con la natura, sono da lui documentate con fotografie che egli stesso provvede a scattare per conservarne, almeno in parte, il significato.

A proposito delle sue opere Goldsworthy si esprime cosi': “Le mie sculture possono durare giorni o pochi secondi, ciò che è importante per me è l'esperienza del fare. Lascio sempre le mie opere all'aperto e spesso torno a vedere come si disgregano, si dissolvono”.

Dei suoi archi, colonne o mucchi di pietre in equilibrio precario egli dice:Ogni opera cresce, permane, poi crolla - parti di un ciclo che la fotografia mostra al suo acme, cogliendone l'attimo più vitale...”.

Per conoscere alcune opere di Andy Goldsworthy clicca qui

Per scoprire di piu' sulle opere dell'artista guarda il filmato: Andy Goldsworthy (1956): Land art and environmental art