IMPACCHETTARE IL MONDO

Il concetto di “impacchettamento” con teli e corde, traslato su scala ambientale, e' la caratteristica che ha contraddistinto le incredibili opere dello scultore bulgaro Christo Vladimirov Yavachev (morto a New York nel 2020). Molte delle opere di Christo furono ideate dall'artista con la collaborazione della sua compagna Jeanne-Claude Denat de Guillebon (morta a New York nel 2009). Nonostante Christo abbia fatto parte del gruppo denominato Nouveau Réalisme, i suoi interventi vengono attribuiti al movimento di Land Art.

Le opere di Christo e Jeanne-Claude, installazioni temporanee spettacolari, consistevano nell'impacchettare luoghi ed edifici di grandi dimensioni. Questi due artisti riuscirono ad avvolgere, utilizzando chilometri di teli di plastica, alcuni tra i piu' famosi monumenti e luoghi ritenuti simbolo del pianeta ed appartenenti alla storia di tutti i tempi. Ecco alcuni esempi:

Tra gli eclatanti imballaggi di monumenti storici effettuati in diverse citta', sono da menzionare le seguenti opere:

Il piu' grande desiderio di Christo era quello di impacchettare l'Arco di Trionfo a Parigi. L'artista concepi' questo progetto nel 1961 insieme a Jeanne-Claude e secondo i loro piani l'inaugurazione dell'opera sarebbe dovuta avvenire nel settembre 2020, ma l'evento svitto' a causa della pandemia e della morte dell'artista avvenuta nello stesso anno. Tuttavia, il 18 settembre 2021 il sogno che Christo aveva inseguito per 60 anni diviene realta' con l'inaugurazione, svoltasi a Parigi, della spettacolare installazione “L'Arc de Triomphe Wrapped, realizzata dal team di Christo con la collaborazione del Centre des Monuments Nationaux ed il sostegno del Centre Pompidou. Per creare l'opera, come Christo l'aveva immaginata e descritta, sono stati utilizzati 25.000 metri quadrati di tessuto in polipropilene blu argentato e 3.000 metri di corda riciclabile rossa. Anche se l'installazione si e' potuta osservare solo per 16 giorni, l'ultimo progetto del padre della Land e' stato portato a termine.

Gli interventi di Christo e Jeanne-Claude hanno sempre coinvolto l'utilizzo di oggetti di produzione industriale che, pur trattandosi di materiali poveri, non appartenevano all'ambiente naturale. Ci si chiede allora per quale motivo le opere di questi artisti siano state considerate opere di Land Art. La risposta e' nelle seguenti motivazioni:

  1. la comprensione del territorio nella realizzazione dell'opera d'arte che poteva essere indirizzata ad una famosa citta' oppure ad un luogo disabitato;

  2. il carattere effimero assunto da ogni costruzione artistica. Cio' si associa al requisito, non duraturo, posseduto dalle installazioni create con materiali organici.

  3. l'importanza del gesto dell'artista la cui influenza sugli spettatori poteva avere un effetto tanto maggiore quanto piu' visibile ed eclatante si fosse rivelata.

Per conoscere altre opere di Christo e Jeanne-Claude clicca sul nome degli artisti.