TELETRASPORTO QUANTISTICO: LA TEORIA

Il Teletrasporto Quantistico e' una tecnica di comunicazione che sfrutta alcuni aspetti peculiari della Meccanica Quantistica. Questa teoria fisica, il cui nome fu introdotto da Max Planck agli inizi del Novecento, descrive il comportamento della radiazione elettromagnetica, della materia e delle loro interazioni in particolare riguardo ai fenomeni che interessano le scale di lunghezze o di energie atomiche e subatomiche.

La Meccanica Quantistica si sviluppo' nella prima meta' del XX secolo a seguito dell'inconsistenza e dell'impossibilita' della Meccanica Classica di rappresentare la realta' sperimentale con particolare riferimento alla luce e all'elettrone. Secondo questa teoria, grandezze come energia o momento angolare, di alcuni sistemi fisici, possono variare in maniera discreta, ossia assumendo soltanto determinati valori detti “quanti”.

La Meccanica Quantistica si differenzia dalla Meccanica Classica per il fatto che in Meccanica Quantistica la radiazione elettromagnetica e la materia vengono entrambe descritte come un fenomeno ondulatorio ed allo stesso tempo come entita' particellari; mentre, in Meccanica Classica la luce e' descritta solo come un'onda e l'elettrone solo come una particella. Questa inaspettata e contro intuitiva proprieta', chiamata “dualismo onda-corpuscolo”, e' la principale ragione del fallimento di tutte le teorie classiche sviluppate fino al XIX secolo.

Vengono riportate di seguito alcune situazioni sperimentali in cui la Fisica Classica fallisce:

A queste situazioni sperimentali le risposte fornite dalla Meccanica Quantistica sono:

DUALISMO ONDA-CORPUSCOLO

NATURA ONDULATORIA e CORPUSCOLARE DELLA LUCE: la luce consiste di particelle o di onde; la sua natura dipende dal tipo di fenomeno osservato.

I piu' comuni fenomeni luminosi osservati, come: riflessione, rifrazione, interferenza e diffrazione, possono essere spiegati come fenomeni ondulatori. Tuttavia la luce, che di solito immaginiamo come un'onda, mostra anche proprieta' corpuscolari quando interagisce con la materia, come dimostrano l'effetto fotoelettrico e la diffusione Compton.

Schema riassuntivo

NATURA ONDULATORIA DELLA MATERIA: il dualismo onda-particella vale anche per gli elettroni e per la materia in generale. Gli elettroni, che di solito vengono considerati delle particelle, presentano anche proprieta' ondulatorie di interferenza e di diffrazione.

Fu Louis de Broglie, nel 1924, a sostenere che tutte le particelle avessero proprieta' ondulatorie. Egli affermo' che la lunghezza d'onda associata all'onda di materia fosse inversamente proporzionale alla massa “m” della particella ed alla sua velocita' “v”, sicche':

dove “h” e' la costante di Planck.

Il prodotto della massa per la velocita' prende il nome di “quantita' di motodella particella e si indica con la lettera “p”. Dunque, la precedente equazione si puo' riformulare nel seguente modo:

questa e' la relazione di de Broglie”.

Il carattere ondulatorio della materia fu dimostrato con la diffrazione di un fascio di elettroni. L'esperimento fu effettuato per la prima volta nel 1925 da due scienziati americani, Clinton Davisson e Lester Germer, i quali inviarono un fascio di elettroni veloci contro un cristallo isolato di nichel. La disposizione regolare degli atomi all'interno del cristallo, agendo come un reticolo in grado di diffrangere le onde, permise agli scienziati di osservare proprio un'immagine di diffrazione.

George Paget Thomson, nel 1927, operando ad Aberdeen in Scozia, dimostro' che un fascio di elettroni produceva un'immagine di diffrazione anche attraversando una lamina sottile d'oro, come mostrato in figura:

Dunque, anche l'elettrone, come il fotone, rivela una doppia faccia. Esso non e' una tranquilla particella classica, ma puo' avere comportamenti ondulatori rilevabili. La lunghezza d'onda ad esso associata e' inversamente proporzionale alla sua quantita' di moto.

La “relazione di de Broglie” e' valida anche per i fotoni:

λ = c/ʋ = hc/hʋ = hc/E = h/(E/c) = h/p

Infatti, il legame tra la quantita' di moto di un fotone e la sua energia e' dato dalla relazione: p = E/c.

In definitiva: tutti i portatori di quantita' di moto e di energia, come gli elettroni, gli atomi, la luce, il suono, etc., hanno entrambe le caratteristiche, quella corpuscolare e quella ondulatoria.

MECCANICA CLASSICA E MECCANICA QUANTISTICA A CONFRONTO

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