ARTE INFORMALE

Negli anni '40, in Europa, si sviluppo' una corrente artistica che rifiutava la rappresentazione di qualsiasi “forma” che potesse essere ritenuta realista oppure astratta. A causare una tale tendenza fu lo stato di malessere, di inquietudine e di insoddisfazione che sorse negli artisti dell'epoca a seguito dello scoppio del secondo conflitto mondiale. Negli anni '50, il critico francese Michel Tapiè propose, per questa corrente artistica, il nome di “arte informale, proprio per sottolineare la propensione degli artisti verso un nuovo modo di creare immagini senza la necessita' di ricorrere a forme riconoscibili. In quel periodo, si ebbe un'evoluzione in campo artistico anche negli Stati Uniti d'America ed il movimento che si sviluppo' prese il nome di Espressionismo Astratto.

La corrente artistica europea, proprio per l'impronta drammatica che la contraddistinse, si differenzio' notevolmente dal “gigantismo americano”. In particolare, lo sviluppo dell' “Arte informalesegui' due indirizzi:

Uno dei maggiori esponenti del “Movimento Informale Matericofu l'italiano Alberto Burri. Le sue opere, spesso realizzate con materiali poveri, come ad esempio legni bruciati, vecchi sacchi di juta, lamiere e plastica, possono essere ordinate in cicli, a seconda del tipo di materiale utilizzato. A questo proposito e' possibile distinguere le seguenti serie:

Se si fa riferimento ai materiali artificiali che l'artista era solito manipolare, si puo' fare la seguente distinzione:

Alberto Burri, Sacco e oro, 1953, Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Città di Castello.

Image source: https://www.settemuse.it

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