LA SEZIONE AUREA E IL CORPO UMANO

Uomo Vitruviano

(Leonardo da Vinci, 1490, Gallerie dell'Accademia, Venezia)




L'Uomo Vitruviano, considerato il simbolo dell'arte rinascimentale, e' probabilmente il disegno piu' famoso di Leonardo da Vinci (1452 – 1519).

Quest'opera, realizzata a penna e inchiostro su carta, si basa sullo studio delle proporzioni ideali del corpo umano. Nella parte superiore ed inferiore del disegno sono presenti due testi esplicativi dell'opera che fanno riferimento al “De Architectura” di Vitruvio, architetto e scrittore romano, attivo nella seconda meta' del I secolo a.C. Il “De Architectura” fu scritto da Vitruvio probabilmente intorno al 15 a.C. e fu dedicato all'imperatore Augusto. Il trattato, pur avendo come tema principale l'architettura, parlava del corpo umano e delle sue perfette proporzioni geometriche.

Vitruvio presenta ad Augusto il “De Architectura” (stampa del 1654).

Leonardo Da Vinci, nella sua duplice veste di scienziato e artista, era molto affascinato dall'anatomia umana, tanto da approfondire l'aspetto riguardante la sezione aurea nei suoi studi anatomici.

L'Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci e' inscritto nelle figure geometriche del cerchio e del quadrato che Platone considerava figure perfette e che Leonardo da Vinci mise in relazione tra loro seguendo le regole della sezione aurea. Osservando il disegno, si nota che l'apertura delle braccia dell'uomo e' uguale al lato del quadrato, mentre l'ombelico rappresenta il centro del cerchio ma non quello del quadrato, che invece ha al centro il pube dell'uomo; tracciando un segmento passante per l'ombelico e parallelo all'apertura delle braccia, si individuano 2 rettangoli aurei.

Modulor

(Le Corbusier)

Il termine “Modulor” deriva dalla contrazione delle parole francesi module (modulo) e nombre d'or (numero d'oro); si tratta di un sistema di unita' di misura che l'architetto franco-svizzero Le Corbusier (1887 - 1965), pseudonimo di Charles-Édouard Jeanneret-Gris, creo' nel 1945, applicando la sezione aurea alle dimensioni del corpo umano. Le due scale dimensionali (la serie blu e la serie rossa) di cui e' composto il Modulor si basano sulla successione di Fibonacci.

Modulor trova le sue radici culturali nella Grecia classica e negli artisti del Rinascimento. Infatti, Le Corbusier sviluppo' questo sistema di misura sulla scia dei trattati di Vitruvio e dei lavori dell'architetto Leon Battista Alberti (1404 - 1472). L'obiettivo era trovare proporzioni geometriche e matematiche relative al corpo umano e utilizzare questa conoscenza per migliorare sia l'estetica che la funzionalita' dell'architettura.

Le Corbusier pubblico' la prima edizione del Modulor nel 1948 e lo propose nel 1949 come sistema da utilizzare per dimensionare sia gli edifici che gli arredi interni.

La rappresentazione grafica del Modulor e' una figura umana stilizzata, posta in piedi all'interno di un quadrato e con un braccio alzato. Questa figura fornisce tre misure che, in un uomo di media statura, corrispondono a:

  • 113 cm - altezza dal suolo all'ombelico;

  • 70 cm - distanza tra l'ombelico e la sommita' della testa;

  • 43 cm - distanza tra la sommita' della testa e la punta delle dita della mano alzata.

Queste tre misure sono tra loro in rapporto aureo e seguono il principio della successione di Fibonacci; in particolare:

  • 43 + 70 = 113;

  • 113 + 70 = 183;

  • 113 + 70 + 43 = 226.

Inoltre, le misure 113, 183, 226, che caratterizzano l'occupazione dello spazio da parte di un uomo in piedi, alto sei piedi, rappresentano:

  • 113 cm - altezza dal suolo all'ombelico (come gia' sottolineato);

  • 183 cm - altezza dell'uomo medio;

  • 226 cm - altezza dell'uomo con il braccio alzato.

Le Corbusier applico' per la prima volta le proporzioni del Modulor nel progetto dell'Unité d'Habitation a Marsiglia (1945 – 1952).

Si puo' dire che Modulor e' una sorta di manuale che Le Corbusier avrebbe voluto sul tavolo di ogni architetto e sui muri di ogni cantiere.

Il corpo umano ed il rapporto aureo

Disegno delle proporzioni del corpo umano

(primi dell'Ottocento)

Diverse parti del corpo umano, come le braccia, le dita e l'altezza, rispettano la “Divina Proporzione”. In particolare, quanto piu' vicini sono i rapporti tra le misure del corpo umano al rapporto aureo, tanto maggiore e' l'armonia e il senso di bellezza.

Per esempio, il volto umano e' completamente scomponibile in una griglia con rettangoli che hanno i lati in rapporto aureo e in un bel viso risulta essere uguale a φ:

  • il rapporto tra altezza e larghezza del viso;

  • il rapporto tra altezza e larghezza del naso;

  • il rapporto tra lunghezza e altezza del profilo della bocca.

Rapporti aurei sono anche quelli tra le falangi del dito medio e anulare:


C'e' da aggiungere che la successione di Fibonacci, correlata al numero aureo φ, compare anche nella catena del DNA. Infatti, per ogni ciclo completo della doppia elica a spirale del DNA, le grandezze:

  • 21 Angstrom (2,1 nm) – larghezza;

  • 34 Angstrom (3,4 nm) – lunghezza;

sono numeri appartenenti alla successione di Fibonacci ed il loro rapporto, pari a 1,6190476..., approssima molto bene il numero aureo φ = 1,6180339...: