NASCITA DELL'ARTE MODERNA

LE AVANGUARDIE STORICHE



Nei primi anni del XX secolo, in Europa, sorsero numerosi movimenti artistico-culturali, che si rivelarono innovativi e polemici nei confronti della tradizione classica. Ad essi fu attribuito l'appellativo di “Avanguardie”, proprio per sottolineare la forte carica di modernizzazione che li caratterizzo'. Il motto da essi preso come riferimento fu quello proposto da Nietzsche, ovvero “distruggere per ricostruire”.

In campo strettamente artistico, gruppi di pittori, rompendo con le tradizioni del passato, introdussero linguaggi diversi, non piu' rivolti al bisogno di soddisfare il committente, ma orientati soprattutto a soddisfare personali esigenze artistiche. Le radicali trasformazioni introdotte nel linguaggio pittorico riguardarono non solo le tecniche applicate dagli artisti nella realizzazione delle opere d'arte, ma anche l'uso di nuovi materiali. Inoltre, vennero valorizzati tutti gli elementi base necessari alla rappresentazione di un'immagine reale, come ad esempio: la linea, il colore, la luce, lo spazio, il volume, mettendo completamente da parte la vera e propria riproduzione dell'immagine.

In definitiva, l'Arte non si limitava piu' a fornire un semplice messaggio estetico, ma si presentava come mezzo di azione sulla societa'; l'artista, nelle sue opere, esprimendosi autonomamente, poteva denunciare, provocare e criticare.

I primi movimenti di Avanguardia artistico-culturali sorsero intorno al 1905 con l'Espressionismo, mentre le ultime Avanguardie si ebbero agli inizi degli anni '20 con il Surrealismo (1924). Si e' soliti dare a questi movimenti atistico-culturali il nome di Avanguardie storiche per distinguerle dalle Neoavanguardie sorte dopo la II Guerra Mondiale.

La prima Avanguardia storica fu dunque l'Espressionismo, che si sviluppo' sia con una corrente artistica tedesca, sia con una corrente artistica francese. La corrente tedesca prese il nome di Die Brücke, in omaggio alla filosofia di Nietzsche, nella quale si utilizzava il concetto di “ponteche il superuomo doveva essere in grado di costruire per poter andare oltre la civilta' moderna. L'Avanguardia francese invece prese il nome di Fauves, ossia “le belveper l'uso selvaggio del colore che caratterizzava i dipinti.

Ciascuna Avanguardia era rappresentata da un teorico, da un manifesto e dagli artisti, promotori e fondatori del movimento. Il teorico dell'Espressionismo tedesco fu Eric Heckel ed i principali esponenti furono: Kirchner, Nodle e Munch. Il manifesto, datato 1906, proclamava la liberta' d'azione e la volonta' di un impulso creativo, mettendo in risalto lo sviluppo di un movimento giovane, in grado di combattere tutto cio' che era da ritenere “vecchio” in quanto “non capace” ed “inibitore di creativita'”. Il linguaggio degli artisti era aggressivo; nei dipinti, la deformazione delle forme esprimeva la crudelta' e la violenza dell'uomo ed il colore era inteso come simbolo dell'interiorita' dell'artista.

Nel 1907, a Parigi, sorse il movimento artistico chiamato Cubismo, i cui esponenti principali furono Picasso e Braque. Gli artisti rappresentavano sulla tela tutte le angolazioni di un oggetto o di una persona, non limitandosi all'uso consueto di una sola prospettiva. Secondo il linguaggio del Cubismo, se un oggetto veniva osservato da una sola angolazione non poteva essere conosciuto nella sua interezza. Analogamente, l'esatta idea di una persona non poteva essere ottenuta con un semplice ritratto. Tale principio, in linea con le ideologie fondamentali di tutte le Avanguardie, presupponeva la frantumazione dell'oggetto esaminato, che, successivamente, doveva essere ricostruito secondo schemi geometrici ben precisi.

Anche il Futurismo, Avanguardia decisamente italiana, parti' da Parigi. Nel 1909, Filippo Tommaso Marinetti pubblico', sul quotidiano “Le Figaro”, il “Manifesto del Futurismo” nel quale compariva l'invito a seguire la modernita'. Per questo motivo il Futurismo si presento' come unica Avanguardia positiva, in grado di sottolineare l'importanza del progresso. Nelle opere d'arte, furono abbandonati definitivamente i concetti di spazio e di tempo assoluti e fu presa in esame la rappresentazione del “movimento. In particolare, Boccioni, uno tra i massimi esponenti del movimento futurista, considerava il movimento come cio' che rimane impresso nella memoria dell'artista.

Cubismo e Futurismo produssero influenze notevoli in Russia, dove si ebbe la nascita di altri movimenti artistici come il Cubofuturismo, il Suprematismo ed il Costruttivismo.

Il definitivo abbandono del rapporto tra “Arte” e “mondo naturale” si ebbe intorno al 1910 con l'Astrattismo, movimento artistico considerato il limite estremo dell'Espressionismo. L'Arte veniva interpretata come il concretizzarsi di un'emozione dell'artista, il quale doveva poter trasmettere e suscitare sensazioni nell'osservatore. Spesso gli artisti astratti legavano l'Arte alla musica, come nel caso di Wassilj Kandinskij, uno tra i principali esponenti dell'Astrattismo, di origine russa e con formazione artistica di matrice espressionista. Egli era solito attribuire alle sue opere d'arte nomi associati a composizioni musicali. Le sue prime opere sono infatti denominate “Improvvisazioni”, mentre le sue ultime opere prendono il nome di “Composizioni”. I quadri di Kandinskij si contraddistinguono per l'uso di colori forti, di forme contrapposte e di insoliti accostamenti, che inducono a riflessioni e a meditazioni.

L'Astrattismo conobbe sviluppi notevolissimi, divenendo, soprattutto nel secondo dopoguerra, terreno fertile per numerose sperimentazioni, come l'Arte Informale e l'Arte Concettuale, quest'ultima piu' vicina ai nostri giorni.

Nel 1914 lo sviluppo delle Avanguardie subi' un notevole crollo a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Numerosi artisti furono costretti a partire per il fronte bellico e molti di loro morirono in guerra. A Zurigo, nella neutrale Svizzera, luogo di rifugio di numerosi intellettuali ed artisti, nacque nel 1916 il movimento che rappresento' la maggiore innovazione tra le Avanguardie storiche: il Dadaismo. Il teorico del gruppo fu lo scrittore e poeta rumeno Tristan Tzara ed i maggiori esponenti furono Arp e Duchamp.

Con il Dadaismo scompare il valore dell'opera d'arte insieme a tutti i riferimenti del passato. L'Arte diviene un messaggio da interpretare e quindi un mezzo per comunicare e per invitare a riflettere. Per creare un'opera d'arte l'artista non aveva assolutamente bisogno di comporre niente di nuovo, bastava guardare la realta' e leggerla in maniera differente.

La seconda Avanguardia italiana, la Metafisica, nacque, in embrione, ancora una volta a Parigi, dove Giorgio de Chirico, massimo rappresentante del movimento artistico, svolse parte della sua attivita' giovanile. Nella pittura Metafisica lo spazio diveniva una dimensione magica, inquietante ed enigmatica. Le rappresentazioni apparivano prive di vita, tanto da rasentare i confini tra reale ed irreale, tra sogno e fantasia.

Nel 1924, dal Dadaismo e dalla Metafisica nacque il Surrealismo, considerato l'ultimo movimento appartenente alle Avanguardie storiche. Anche in questo caso Parigi e la Francia rappresentarono il centro di maggior diffusione del movimento artistico; qui furono pubblicati due manifesti, il primo nel 1924, il secondo nel 1929. Il teorico del movimento fu il letterato Andrè Bretón, molto interessato alla psicanalisi di Freud, tanto da inserirla nelle sue opere. Il tema chiave della corrente surrealista era la ricerca continua della liberta' in una societa' opprimente, che creava solo problemi all'uomo. La pittura era dunque intesa come atto di liberazione, strumento per esprimersi e per far emergere tutti i propri sogni, mettendo da parte la ragione e facendo prevalere tutto quello aveva a che fare con il subconscio. All'interno del Surrealismo e' possibile individuare due correnti di pensiero: quella figurativa di Ernst, Magritte e Dalí e quella non figurativa di Miro'.

Quasi tutti i dadaisti aderirono al Surrealismo, probabilmente perche' si riconobbero nella ricerca di liberta' espressiva e nell'importanza che il movimento dava all'irrazionalita'. Il Surrealismo ebbe una durata superiore a quella di tutte le altre correnti avanguardiste. La prima mostra surrealista si tenne a Parigi nel 1925 e vi parteciparono Arp, Ernst, Miró, Klee, Picasso, De Chirico e Duchamp.

Alcuni surrealisti, in particolare Dalí, lavorarono molto anche nel campo della scultura, creando una serie di oggetti assai vicini ai “ready-made” dadaisti nella voglia di dissacrare l'Arte.

Il fenomeno delle Avanguardie si spense intorno agli anni ’30, quando in campo politico l'affermazione di regimi totalitari e reazionari (fascismo in Italia e nazismo in Germania) produsse un indirizzo artistico di stampo tradizionalistico ed accademico. Diversi artisti che avevano realizzato le proprie opere in Germania furono costretti ad emigrare negli Stati Uniti, dove emersero molte tra le novita' artistico-culturali prodotte in Europa.

In definitiva, le Avanguardie storiche riuscirono, in poco tempo, ad accumulare un enorme patrimonio di idee e di concetti, i quali si sono rivelati la vera eredita' di tutti i movimenti artistici sviluppatisi nel corso degli anni.